Come nascono le meduse
Le fiabe di mare sono spesso straordinarie, raccontano storie che sembrano avere un senso
desideroso di spingersi oltre, verso un mondo sovrannaturale. Fiabe senza luogo e senza
tempo per bambini e per adulti che hanno ancora la voglia di respirare il profumo della loro
infanzia, per stuzzicare la fantasia e far crescere la voglia di scoprire, viaggiare, comprendere
gli altri e se stessi. “Come nascono le meduse” o “La leggenda di Narba” è un racconto che
inizia lungo una costa di mare incantata. Su una spiaggia assolata viveva una ragazza di
nome Narba. Aveva una pelle così chiara e delicata che non poteva esporsi al sole, perciò si
copriva con un ombrellino bianco che teneva sempre stretto tra le mani. Amava invece
intensamente la Luna, che con la sua luce non poteva recarle danno.
Un giorno il Sole, colmo d’invidia, fece alzare un vento impetuoso che strappò di mano
l’ombrellino alla ragazza gettandolo nel mare. Narba si tuffò e nuotò disperatamente per
recuperarlo. Quando riuscì a stringerlo di nuovo tra le mani, venne meno e si abbandonò nel
profondo blu. Con l’ombrellino bianco stretto tra le mani e con le vesti candide che le
danzavano intorno, scese sul fondo. I movimenti ondulanti del suo corpo sembravano quelli
…di una medusa. Era talmente bella che la Luna, mossa a compassione, le disse: “Ti dono
un po’ del mio fulgore e con la tua luce porterai negli abissi il firmamento. E nelle notti di
primavera con i tuoi riflessi riscalderai di colori mai visti il cuore dei marinai.”
Marine fairy tales are often extraordinary, they narrate stories which seems to have a wishful
desire to go beyond, aiming at a supernatural world. Out of time fables for kids and adults,
which still want to smell their childhood fragrance, to provoke fantasy and to increase the
craving of disclosing, travelling, the longing of understanding the others and yourself.
“Come nascono le meduse” or “La leggenda di Narba” is a story that starts in magical
coasts. On a sunny island there used to live a young woman called Narba. Her skin was so
bright and delicate that couldn’t be exposed to sun, therefore she always covered herself
with a white umbrella that she used to hold into her hands. She strongly loved the moon,
whose light couldn’t wound her.One day, the Sun, which was full of envy, raised an
impetuous wind that flew the umbrella away the girl’s hands, throwing it into the sea. Narba
dived in and started to swim desperately to get it back. When she finally managed to holding
it again, she passed out and abandoned herself into the abyssal blue.With the white umbrella
tightened in her hands and the pure dress which danced around here, she sank. The wavy
movements of her body look like the ones of… a jellyfish. She was so beautiful that the Moon
pitifully told her: “I will give you a little bit of my splendour so with your brightness you will
bring the firmament into the abysses. And in the spring nights, with your image you will heat
up the hearts of the sailors with never-seen colours.”
Anno
2017
Posizione
Otranto
Modella
Lucrezia De Mari
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